lunedì 26 febbraio 2018

COMBATTERE IL DOLORE CON LA MENTE

COMBATTERE IL DOLORE CON LA MENTE
Mal di testa, mal di schiena, mal di stomaco....uno di questi disturbi ti colpisce spesso nonostante tutti gli esami clinici escludano specifiche cause fisiche? Evidentemente quel dolore ha un'altra origine: la tua mente. Ma la tua mente ha poteri che neanche immagini. Il dolore è utile perchè segnala che nel nostro corpo c'è qualcosa che non funziona, ma non sempre è così. Ci sono anche dolori inutili, che in qualche modo ci creiamo da soli, provocati dalla preoccupazione del dolore stesso.
Gli orientali paragonano il dolore a due frecce: la prima colpisce e fa male, la seconda è ancora più dolorosa perchè è legata alle preoccupazioni che si hanno rispetto alle conseguenze di quel primo episodio doloroso. Ecco perchè alcune tecniche mentali possono allontanare diminuendo stress e ansia, alcune sensazioni dolorose.

MAL DI TESTA? MEDITA!
Se si presenta soprattutto quando in ufficio sei pieno di impegni, probabilmente è legato alla tensione muscolare che colpisce prevalentemente il collo e le spalle. In questo caso è mdi grande aiuto la meditazione. Siediti in un luogo tranquillo e poco rumoroso, chiudi gli occhi e inizia a respirare normalmente, concentrandoti solamente sulla piacevole sensazione del respiro che entra ed esce dal tuo corpo.
Dopo 5-10 minuti riapri gli occhi, di sicuro sarai più tranquillo e rilassato e...senza mal di testa.

MAL DI SCHIENA? ASCOLTA IL TUO CORPO
Nel caso in cui, facendo un movimento errato, la tua schiena ne avesse risentito, ora pur di non risentire lo stesso dolore, ti muovi con cautela perché, i pensieri che si fanno dopo il primo trauma generano ansia, stress e, in questo caso, tensione muscolare.
Invece di muoverti con mille attenzioni, fai una bella passeggiata. E mentre cammini concentrati solo sui tuoi piedi e sulle sensazioni che provi sentendo come si appoggiano per terra, che cosa calpestano o evitano. In questo modo non solo ricominci a camminare normalmente, ma la tensione cala e il battito cardiaco rallenta, scende il cortisolo (l'ormone dello stress) e sale la serotonina (l'ormone del benessere). E i muscoli del corpo si rilassano.

MAL DI STOMACO? VISUALIZZA
Un altro organo colpito molto spesso dalla tensione e dallo stress è sicuramente lo stomaco.
Per migliorare la situazione, siediti comodamente in un luogo tranquillo, chiudi gli occhi, rilassati e immagina di avere davanti un fiume con delle foglie che scorrono sulla sua superficie. Poi focalizza il tuo dolore, tracciane idealmente i contorni, quindi immagina di staccarlo dal corpo e di appoggiarlo proprio su quelle foglie. Continua a seguirlo, sempre con l'immaginazione, mentre lentamente scorre via.
Rimani concentrato sull'acqua del fiume ancora per qualche minuto, respirando normalmente, poi riapri gli occhi.

- Fabrizio Leone -
Fisioterapista, Personal Trainer, Docente NonSoloFitness

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martedì 20 febbraio 2018

RIABILITAZIONE DEL TUMORE AL SENO

RIABILITAZIONE DEL TUMORE AL SENO

La presa in carico riabilitativa della donna operata al seno per tumore deve comprendere ogni fase, ovvero "il recupero della centralità del paziente, facendosi carico non solo degli aspetti fisici della malattia, ma anche di quelli psicologici relazionali e sociali.
La riabilitazione in oncologia assume un'importante connotazione sociale, in considerazione dell'aumentato numero dei lungosopravviventi e della cronicizzazione della malattia.
La fisioterapia oncologica, insieme a chirurgia, chemioterapia e radioterapia interviene in tutte le fasi dell'iter diagnostico/terapeutico e gli scopi della riabilitazione sono quindi la prevenzione e il trattamento degli esiti iatrogeni, il recupero delle funzioni lese, la riscoperta delle potenzialità residue, il mantenimento e miglioramento della qualità di vita, in qualunque fase della vita.
Dopo questa fase, abbiamo la fase dell follow-up.
Essa è una fase delicata, in cui la donna deve essere ancora accompagnata. E' il momento in cui la fase attiva delle cure è terminata, la donna si trova all'improvviso sola, smarrita, col carico di ansia e preoccupazione che la malattia lascia, non riesce più a vedersi "come prima", a tornare "come prima", e diviene facile preda di depressione.
E' una fase che può durare anni, e il lavoro si dovrà focalizzare sulla riscoperta delle potenzialità e sul miglioramento della qualità di vita.
La promozione dell'attività fisica, di tipo aerobico, è fortemente consigliata, insieme all'educazione a un corretto stile di vita e al supporto, con l'inserimento nella rete di solidarietà per il miglioramento della qualità di vita.
Il trattamento fisioterapico standard è in genere rivolto alla sola gestione del linfedema, ed è ancora presente il tabù che sia da evitare l'attività fisica intensa per evitare il rischio di linfedema. Viene spesso raccomandato ai pazienti di evitare sforzi fisici importanti o ripetitivi con l'arto omolaterale all'intervento.
Questo consiglio non trova nessun riscontro clinico, come possiamo leggere dai lavori di McKenzie del 1996 che dimostrò come l'esercizio ritmico, intenso che coinvolge tronco e arto superiore ha un ruolo importante nel contenimento dell'edema, nell'aumento dell'articolarità e del trofismo muscolare, con azione coadiuvante di pompa drenante. Diversi altri studi confermano questi dati: Clark B., 2005; Herd-Smith A, 2001; Ferrandez JC, 1996;.
L'esercizio fisico raccomandabile, in tutte le fasi, spazia dallo Yoga, al North Walking, fino alla sala pesi leggera e al bodyweight.

- Fabrizio Leone -
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lunedì 12 febbraio 2018

IL PIENO DI VITAMINA C

IL PIENO DI VITAMINA C

Salutare la giornata con una buona spremuta di arance e limoni o con un paio di kiwi al mattino può aiutare l'organismo a prevenire quelle piccole affezioni che questa stagione porta con sé; in questi come in altri frutti è presente in quantità apprezzabili una componente essenziale per il nostro sostegno, che chimicamente porta il nome di acido ascorbico, ma che nella terminologia più comune è noto come vitamina C.
L'organismo non è in grado di sintetizzarla da sé, infatti ne esiste uno scarso quantitativo a livello del surrene, ed è quindi indispensabile introdurre la vitamina C includendo costantemente frutta e verdura nell'alimentazione.
A cosa serve nello specifico la vitamina C?
Innanzitutto l'acido ascorbico ha un effetto di protezione delle difese immunitarie che permette a chi lo assume di prevenire e recuperare stati di raffreddamento e quelle forme di indebolimento nelle quali il fisico sarebbe più vulnerabile a virus o batteri.L'acido ascorbico ha poi la caratteristica di essere un antiossidante: contrasta quindi gli effetti di inquinamento, fumo e sostanze tossiche; sembra poi che ritardi l'invecchiamento della pelle e sia pertanto incluso tra gli ingredienti delle più comuni creme anti-età. Tra le altre importanti azioni, la vitamina C permette di: migliorare l'assorbimento del ferro, favorire la produzione interna di collagene, mantenere regolare la produzione fisiologica di alcuni ormoni e neurotrasmettitori.
La dose fisiologica si aggira attorno ai 45-60 milligrammi al giorno.

INTEGRAZIONE ALIMENTARE
In farmacia è possibile reperire questa sostanza sia sotto forma di integratore, miscelata ad altri principi vitaminici e oligoelementi, oppure come farmaco.
E' prodotta in genere in forma di compresse, bustine che possono essere sciolte anche in mezzo bicchiere di acqua, in fiale per somministrazione orale, intramuscolare o parenterale.
E' ben tollerata dal tratto digerente ma è meglio assumerla a stomaco pieno. In quanto vitamina, è essenziale e può (anzi deve) essere somministrata a tutte le età, dalla prima infanzia alla senilità.
Bisogna ricordare che in quanto acida, la vitamina C è da assumere a distanza da alimenti come il latte e anche lontano da altri farmaci, a cui va mantenuta la precedenza terapeutica.
Occorre poi mantenere l'assunzione nei limiti della mono-somministrazione (una volta al giorno) e della dose quotidiana: un eccesso verrebbe punito con fastidi allo stomaco e probabile dissenteria. In ultima battuta, è bene assumere la vitamina non oltre il mattino e mai di sera perché potrebbe con il suo effetto stimolante indurre insonnia.
Ricorrere all'integrazione dell'acido ascorbico diviene necessario quando, con una alimentazione non corretta, non se ne ripristinano i livelli fisiologici.

- Fabrizio Leone -
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domenica 4 febbraio 2018

PERICOLO SALMONELLA

PERICOLO SALMONELLA!

La salmonella è un batterio molto pericoloso.
Si nasconde e non da segni di sé, non cambia né il colore né la consistenza del cibo, ma è capace di scatenare tremende diarree ed è responsabile della metà delle infezioni gastrointestinali.
Si distinguono due forme di salmonellosi: una tifoidea, trasmessa da uomo a uomo per via fecale, e una non tifoidea, più frequente, che viene veicolata dagli alimenti perchè il batterio resiste nell'ambiente. L'infezione si trasmette ingerendo cibi contaminati.
Gli alimenti più a rischio sono quelli ricchi di liquidi e proteine, che rappresentano un ottimo substrato per la crescita dei batteri: quindi uova, latte crudo, pollo e carne in genere, salse come il ragù, gelato, creme, yogurt. Ma anche verdure e frutta possono venire contaminate se non si seguono le corrette norme igieniche.
Ogni volta che si maneggia un nuovo alimento, poi, bisogna lavarsi le mani e utilizzare un tagliere diverso.
Il pollo, in particolare, è pieno zeppo di batteri e andrebbe toccato il meno possibile: sarebbe meglio non lavarlo in casa, ma buttarlo direttamente in forno o in padella per la cottura. L'unico modo per uccidere i batteri della salmonella, infatti, è cuocerli oltre i 50°, meglio a 70°, assicurandosi che il calore raggiunga il cuore del prodotto. Fondamentale, poi, è conservare le pietanze in frigorifero perchè il freddo blocca la proliferazione batterica.

COSA PROVOCA

Di solito, la salmonellosi si presenta in forma lieve e scompare entro pochi giorni: La gravità dipende dalle condizioni personali e dalla quantità di batteri ingeriti. I sintomi compaiono entro 2-6 ore dal pasto: crampi addominali, diarrea, febbre, brividi, mal di testa, nausea e vomito. La terapia prevede di evitare i cibi solidi e bere qualsiasi liquido (eccetto caffè e latte) per reintegrare i sali e gli zuccheri persi con la diarrea.
In questo caso meglio non contrastare il fenomeno diarroico perchè è il meccanismo di difesa dell'organismo per espellere i germi.
Se però l'infezione non passa, possiamo avvalerci di farmaci antidiarroici, antibiotici ed eventualmente reidratazione per endovena. Non è un infezione da sottovalutare, specialmente se colpisce bambini, anziani o persone immunodepresse

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