domenica 29 gennaio 2017
SHORINJI KEMPO E LA FILOSOFIA DEL GO JU ITTAI
La filosofia orientale è piena di esempi sul go ju ittai, basti pensare allo yin e yang, bene e male, luce e oscurità.
Go ju ittai rappresenta due poli opposti che nel caso specifico vengono espressi dal Goho (metodo duro) e dal Juho (metodo morbido). Il primo comprende pugni, calci, colpi di taglio, schivate, spostamenti, deviazioni e parate. Il secondo invece comprende difese, svincoli, torsioni articolari. Anche se goho e juho possiedono dei propri elementi, essi si completano e rinforzano reciprocamente per divenire ancora più efficaci, in questo modo nasce il GO JU ITTAI DELLE TECNICHE.
Non bisogna dimenticare inoltre che vi sono elementi di juho all'interno del goho ed elementi del goho all'interno del juho, che chiamiamo GOJU ITTAI DELLE APPLICAZIONI.
Nella vita, ovunque ci giriamo troviamo go ju ittai, in ogni singola nostra azione o in quella degli altri. Perchè non esiste l'assoluto ma solo la relatività della realtà in cui viviamo. Questa relatività può essere compresa solamente se prima ci poniamo dalla parte dura della realtà e poi da quella morbida. Solo così avremo un quadro definitivo della situazione.
Quindi amici non dimenticate mai il go ju ittai della vita e prima di prendere una qualunque decisione osservate il mondo da entrambe le parti.
WELLNESS & THERAPY IN YOUR CONTROL!
- Fabrizio Leone -
sabato 21 gennaio 2017
IL DIGIUNO INTERMITTENTE
- GIORNO DI DIGIUNO ALTERNATI (ADF): 36 ore di digiuno e 12 ore di alimentazione;
- EAT STOP EAT: 24 ore di digiuno, una o due volte alla settimana;
LEANGAINS: 16 ore di digiuno e 8 ore di alimentazione;
Questo tipo di digiuno si basa su un periodo di alimentazione di 8 ore, seguito da 16 ore di digiuno. In questo approccio, si consiglia di seguire una dieta che è ad alto contenuto di proteine e di mangiare la maggior parte delle calorie durante la fase post allenamento;
- WARRIOR DIET: 20 ore di sotto alimentazione, alternate a 4 in cui vengono assunte la maggior parte delle calorie.
Le credenze popolari dicono che mangiare tanto la sera, specie i carboidrati, faccia ingrassare, ciò non dipende tanto dal fatto di mangiare la sera, ma dallo stile di vita, così come testimoniano tanti studi. Sembra che ci sia un miglioramento della composizione corporea in una restrizione calorica se i pasti più abbondanti o prevalenti di carboidrati sono mangiati la sera.
Si è anche visto che in normocalorica vi è un miglioramento della composizione corporea, cioè perdita di grasso e guadagno di massa magra. Forse il motivo si può trovare nei cambiamenti ormonali/fisiologici, il digiuno provoca un aumento dei livelli del GH. Quest'ultimo promuove la lipolisi e il rilascio degli acidi grassi dal tessuto adiposo. Il digiuno riduce anche i livelli di insulina e ne migliora la sensibilità stessa; il digiuno va ad agire sulle catecolamine, provocando un aumento della concentrazione di adrenalina e noradrenalina le quali aumentano la spesa energetica. Attivano anche la lipasi ormone sensibile presente nel tessuto adiposo stimolando il rilascio del grasso di deposito. Un digiuno a breve termine (fino ad un massimo di 36 ore), come viene consigliato nel digiuno intermittente, non provoca una diminuzione del tasso metabolico, ma bensì un leggero aumento a causa della maggiore secrezione di adrenalina e noradrenalina. Solamente dopo 60 ore vi è una riduzione del tasso metabolico.
E allora quando allenarsi? Praticare il digiuno intermittente non prevede l'obbligo di allenarsi a digiuno. Per esempio si può interrompere il digiuno di 16 ore con un pasto ed allenarsi dopo qualche ora.
E' bene ricordare infine che il sonno insufficiente può produrre scarse prestazioni atletiche, rendendolo un elemento da non sottovalutare in una programmazione di allenamento.
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WELLNESS & THERAPY IN YOUR CONTROL
(notizia presa dalla rivista Performance di agosto 2015)
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sabato 14 gennaio 2017
LINFODRENAGGIO
LINFODRENAGGIO
Oggi il drenaggio linfatico manuale (DLM) non ha in tutti i paesi il riconoscimento che meriterebbe; in Germania, ad esempio, il drenaggio linfatico manuale è riconosciuto e rimborsato dal sistema sanitario nazionale mentre in Italia è quasi esclusivamente concepito come trattamento estetico. In realtà il massaggio linfodreante è molto di più, ma ci vorrà ancora tempo perché gli si corrisponda il giusto merito. Fortunatamente il crescente interesse della comunità scientifica per la linfologia fa sì che molti specialisti di tutto il mondo contribuiscano all’evoluzione della conoscenza e della tecnica applicata.
LA CIRCOLAZIONE SANGUIGNA
Il sistema linfatico è fortemente connesso alla circolazione sanguigna poiché a livello interstiziale avvengono sia gli scambi ematotissutali sia quelli linfotissutali; questo processo verrà spiegato in seguito.
La circolazione avviene grazie ai vasi sanguigni che classificheremo come arterie, vene e capillari.
Esistono due circolazioni principali nel nostro organismo, il grande circolo (grande circolazione o circolazione sistemica) che definisce le connessioni tra cuore e periferia del corpo e il piccolo circolo (piccola circolazione o circolazione polmonare) che mette in stretta relazione polmoni e cuore, permettendo al sangue che passa attraverso i polmoni di ossigenarsi e ritornare al grande circolo per ossigenare i tessuti.
L’immagine di seguito mostra il flusso ematico relativo alla circolazione polmonare (cuore - polmoni) e alla circolazione sistemica (cuore - resto del corpo). Più in generale il sangue percorre il corpo e i tessuti in due direzioni fondamentali: quella di andata in cui il sangue parte dall’atrio sinistro del cuore per raggiungere la periferia del corpo e quella di ritorno in cui, terminato il suo tragitto, il sangue ritorna al cuore per mezzo delle vene. Il cuore è il motore principale della circolazione soprattutto per quanto concerne l’andata e quindi il tratto di viaggio che il sangue percorre all’interno di arterie, arteriole e capillari.
Nella circolazione di ritorno (garantita dalle vene), il sangue che percorre tutte le parti del corpo al di sotto del cuore deve contrastare e vincere la forza di gravità. Questo è possibile solo perché le vene possiedono particolari valvole (dette a nido di rondine) che impediscono al sangue di fluire in senso contrario. Esistono poi condizioni meccaniche che facilitano e favoriscono il flusso ematico di ritorno come le contrazioni muscolari, la respirazione, la pulsazione di arterie adiacenti, ecc.
EFFETTI E INDICAZIONI DEL LINFODRENAGGIO
Gli effetti del DLM sul sistema vascolare linfatico possono essere così riassunti:
- Aumento della formazione della linfa
- Incremento della portata linfatica
- Stimolazione dell’attività dei linfonodi
- Riduzione della stasi linfatica
Tali effetti fanno sì che l’applicazione del linfodrenaggio possa avvenire sia in campo medico che estetico. Nonostante le differenti finalità esistono molti punti di contatto tra i due settori d’impiego del drenaggio linfatico manuale.
Il linfodrenaggio si dimostra particolarmente utile in caso di problemi:
- Cutanei acne, dermatite periorale, eritema facciale persistente
- Del tessuto adiposo cellulite
- Chirurgici pre e post chirurgia ricostruttiva ed estetica (prevenzione
e trattamento delle cicatrici)
- Altri trattamenti anti età, gambe gonfie e stanche, ecc
In campo medico esistono molte altre indicazioni per l’utilizzo del DLM come i casi di flebolinfedema, linfedemi primari e secondari, lipedemi, ematomi, edemi postraumatici e postchirurgici (citate solo a scopo referenziale).
CONTROINDICAZIONI DEL LINFODRENAGGIO
Il linfodrenaggio, come altri tipi di massaggio, non è indicato nei seguenti casi:
- Affezioni della pelle
- Disturbi del basso ventre
- Patologie venose acute
- Infezioni acute
- Insufficienza cardiaca scompensata
- Ipertiroidismo
- Ipotensione
In tutti i casi dubbi è fondamentale chiedere un consulto medico.
- Fabrizio Leone -
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