Quando comincia a manifestarsi con i primi brividi e la temperatura che sale, si è subito colti da pensieri negativi e si finisce per trascurare i due motivi principali per cui l'innalzamento della temperatura non è sempre da considerarsi un evento dannoso.
Prima di tutto non andrebbe vista come una malattia, ma bensì come un sintomo. In altre parole, possiamo considerarla il campanello d'allarme. In secondo luogo, a di spetto di quello che può comportare (brividi di freddo e innalzamento della temperatura in primis, oltre a malessere generale, una marcata sensazione di stanchezza, cefalea, dolore ai muscoli e alle articolazioni) è un prezioso alleato della nostra salute, in quanto serve ad attivare le difese immunitarie, consentendo all'organismo di impedire a virus e batteri di metterci KO.
Proprio il meccanismo di autodifesa della febbre, infatti, consente al nostro corpo di eliminare con facilità le tossine tramite la sudorazione. Contrastare la febbre non appena il termometro segnala un innalzamento anche minimo, non è generalmente consigliato, anche perchè nella maggior parte dei casi non costituisce un'emergenza e in assenza di altri sintomi preoccupanti che richiederebbero un consulto medico, può essere tenuta sotto controllo facilmente.
Tendenzialmente si può considerare una temperatura ascellare di circa 37 gradi centigradi normale quando viene misurata con termometro.
CAUSE PIU' COMUNI
Durante la brutta stagione, nella stragrande maggioranza dei casi, la febbre è una conseguenza del raffreddamento che espone a infezioni virali o batteriche. Ecco allora che la troviamo pressochè immancabile in caso di influenza e tonsilliti acute, mentre non sempre è presente e comunque si mantiene relativamente bassa nei malanni pseudo-influenzali, oltre che nelle faringiti, bronchiti e polmoniti. Altri principali casi che potrebbero indurre all'aumento della temperatura corporea sono le infezioni microbiche, le malattie infiammatorie croniche, le lesioni dei tessuti, le intossicazioni alimentari.
IL TROPPO ALLENAMENTO
Uno sforzo eccessivo può avere come conseguenza una sorta di febbriciattola (attorno ai 37 gradi e mezzo) che perdura anche diverse ore dopo l'attività fisica.
Non resta, quindi, che mettersi a riposo per una settimana almeno, dopodichè sarà il caso di tenere ritmi di lavoro decisamente più bassi in palestra o sul campo sportivo.
LA SCELTA DEL FARMACO
Il paracetamolo è il principio attivo utilizzato da più tempo ed è sicuramente quello di elezione nella gestione della febbre. Possiede infatti un ottimo effetto antipiretico ed è efficace anche come analgesico risultando quindi il farmaco di elezione in caso di febbre.
Tra le varie tipologie di assunzione viene sicuramente privilegiata quella ad uso orale per il maggior assorbimento nel sangue del principio attivo.
Ricordiamo inoltre che assieme alla terapia farmacologica va sempre associato il riposo e l'assunzione di liquidi per compensare l'eccesso di sudorazione.
Ecco quindi che ritorna indispensabile la figura di un professionista che vi segui anche durante gli allenamenti più intensi onde evitare spiacevoli conseguenze come abbiamo visto in precedenza con la febbre da sovrallenamento.
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