La malattia di Parkinson fu descritta per la prima volta da James Parkinson per la prima volta nel 1817. E' una malattia degenerativa del sistema nervoso centrale caratterizzata da rigidità dei movimenti, bradicinesia e tremore. Nella fase avanzata della malattia compaiono problemi comportamentali e cognitivi e demenza. La malattia è essenzialmente causata da una incoerente stimolazione della corteccia motoria da parte dei gangli della base. Il morbo di Parkinson affligge circa l' 1 per cento della popolazione oltre i 60 anni di età. In Italia si contano 250.000 malati, dei quali la metà sono ancora in età lavorativa. Il numero dei pazienti con Parkinson cresce ogni anno. Con 6000 nuovi casi ogni anno, si stima che il numero dei malati di Parkinson raddoppierà nei prossimi 15 anni.
La bassa concentrazione di dopamina osservata nei malati di Parkinson fu correlata alla degenerazione dei neuroni dopaminergici della substantia nigra, che è deputata al controllo dei movimenti. Il morbo di Parkinson viene classificato in "idiopatico" (circa il 90% di tutti i casi) e "familiare", quando esiste un carattere ereditario della malattia riconducibile ad alcune mutazioni genetiche.
TERAPIA FARMACOLOGICA
Il principale trattamento terapeutico del morbo di Parkinson, utilizzato nel 98% dei pazienti, consiste nella somministrazione per via orale o per via endovenosa della levodopa, che è il precursore biosintetico della dopamina. La terapia con la levodopa riesce solamente ad attenuare i sintomi della malattia, ma non è in grado di contrastare la degenerazione neuronale che ne è alla base. La terapia con la levodopa è caratterizzata da periodi in cui il paziente riprende la propria normale mobilità e da periodi in cui ricompare la caratteristica acinesia e rigidità muscolare. Questo effetto sarebbe dovuto all'incapacità dei neuroni di immagazzinare correttamente la dopamina derivante dalla dopa. Il trattamento con la levodopa perde di efficacia negli stadi più avanzati della malattia a causa della drastica riduzione dei neuroni dopaminergici, che non riescono a controllare il tremore nonostante gli elevati livelli di dopamina.
PARKINSON E FISIOTERAPIA
La fisioterapia è un importante aiuto a disposizione dei malati di Parkinson, che insegna a eseguire i movimenti che non possono più essere gestiti dagli automatismi spontanei. La pratica riabilitativa insegna ai pazienti a camminare in maniera corretta, pensando ai movimenti che devono essere fatti per avanzare passo dopo passo.
- Fabrizio Leone -
WELLNESS & THERAPY IN YOUR CONTROL
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